La paternità nell’epoca ipermoderna

di Massimo Recalcati

Che cos’è un padre? Ecco l’immensa domanda a cui uno dei più interessanti psicoanalisti nostrani contemporanei, instancabile elaboratore dei principi di J. Lacan, prova a rispondere intrecciando concetti profondi con riferimenti letterari e culturali.

Per rispondere, Recalcati, parte dell’intramontabile Complesso edipico freudiano (dove la figura di Edipo diviene strumento emblematico per rappresentare la funzione paterna primaria per Freud, ovvero proibire l’accoppiamento incestuoso con la madre e  facilitare il processo di separazione attraverso la Legge dell’interdizione) e, passando attraverso numerosissimi spunti letterari, introduce lo studio della figura paterna nell’epoca attuale.

E’ così che nell’era ipermoderna, dove Legge e Desiderio si amalgamano in nuovi (dis)equilibri, assistiamo al fenomeno che l’autore definisce come il tramonto dell’immagine paterna totalitaria e l’evaporazione del padre, così come l’abbiamo conosciuto nell’imago dell’auctoritas paterna.

Se la legge senza desiderio (tipica del padre totalitario) porta alla repressione, all’oppressione del potere disciplinare e allo svilimento della vita; il desiderio senza legge (tipica dell’evaporazione paterna) porta alla dissipazione e alla dispersione sregolata del desiderio. E’ qui che Recalcati ci racconta che la funzione paterna, nella nostra epoca, incarna una nuova possibile alleanza tra Desiderio e Legge e lo fa proprio non mostrandosi più come una figura al di sopra del desiderio, ma come testimone dell’atto del desiderare.

Il padre donatore è colui che compensa la rinuncia al godimento immediato, con l’offerta della trasmissione “del diritto di desiderare un proprio desiderio”, di questo ne è portatore e testimone.

Il libro di Recalcati (così come i successivi, nei quali continua a esplorare questo tema e i suoi intrinseci risvolti) richiede notevole concentrazione nella sua lettura. Ogni pagina racchiude in sé periodi che sono molto più di ciò che è scritto, è una scrittura filosofica che propone interessanti spunti e chiavi di lettura della nostra epoca genitoriale. Diverse e curiose le analisi della figura paterna che l’autore traccia rifacendosi non solo a concetti teoretici, ma anche alla letteratura e al cinema (con particolare riferimento alle produzioni di Clint Eastwood)… e quando si chiude un libro e si cerca di approfondire quegli stessi riferimenti di cui quel libro si è servito, non possiamo che definirlo intenso e arricchente.

“…Che cosa allora resta del padre? Non tanto il riferimento a una Legge ideale universale, a un codice di valori definito a priori, a una legge definita deontologicamente, ma a qualcosa che resiste, che non cede sul proprio desiderio; un resto di padre che, nello sfacelo e nella decomposizione nichilista di tutti i valori, insiste a trasmettere col fuoco la vita come possibile. Quel che resta del padre è l’essere portatore del fuoco, nella buia notte di un mondo senza Dio”. (Recalcati su “La Strada” di C. McCarthy)

 Scheda pseudo_tecnica del libro:

Edizione:

“Cosa resta del padre? La paternità nell’epoca ipermoderna”

di Massimo Recalcati

Raffaello Cortina Editore _ 2011

(facilmente reperibile sul web, così come diverse conferenze di Recalcati sul tema)

Tipologia lettura:

I libri di Recalcati si collocano nella categoria saggistica, inoltre l’autore è uno psicanalista, amante di Lacan…insomma attributi che fanno dei suoi libri delle letture non propriamente da “leggo una paginetta per rilassarmi prima di dormire”…E’ una lettura intrigante, che richiede un pizzico di concentrazione e, volendo, un foglietto di fianco per prendere appunti di riflessione…

Consigliato per:

Chiunque abbia voglia di cimentarsi in una lettura che necessita di ulteriori approfondimenti sul tema che tratta e sulla visione del suo autore.

Qualche info sull’Autore:

Massimo Recalcati, psicoanalista tra i più noti in Italia, è membro analista dell’Associazione lacaniana italiana di psicoanalisi. Dirige l’IRPA (Istituto di ricerca di psicoanalisi applicata) e nel 2003 ha fondato Jonas Onlus (Centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi). Insegna in diverse Università italiane. È autore di numerosi libri, tradotti in diverse lingue, tra cui “Melanconia e creazione in Van Gogh” (2009), “L’uomo senza inconscio” (2010), “Cosa resta del padre?” (2011) e di una monografia in due volumi su Jacques Lacan (2012, 2015). Per Feltrinelli dirige la collana “Eredi” e ha pubblicato “Il complesso di Telemaco. Genitori e figli dopo il tramonto del padre” (2013), “Le mani della madre. Desiderio, fantasmi ed eredità del materno” (2015).

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Gisella Congia è nata a Cagliari il 02/03/1976 psicologa, educatrice perinatale, operatrice nell’ambito della fotografia psico_sociale e madre da 8 anni di Adalia, una delle sue modelle preferite. Autrice e co-autrice di diversi progetti d’arte video-fotografici sul tema della maternità (“Ritratti di pancia”, “Chiaroscuri nella Maternità”, “La mamma è il posto fisso”, “Me, The Imperfect Mother”). Ha realizzato inoltre diversi progetti fotografici a carattere sociale e documentaristico. Dal 2012 opera per conto dell’associazione L’Eptacordio nella conduzione e promozione di cicli di incontri dedicati ai vissuti legati all’acquisizione del ruolo materno.
Co-fondatrice de Il Club dei Genitori, segue le rubriche Club della lettura, Racconti Fotografici e le interviste di Nel nome del Babbo.