di Caterina Pisanu

Vorrei riflettere “a voce alta” con voi su questo quesito e utilizzare consapevolmente la parola complessità e non difficoltà, perché quest’ultima potrebbe portare a pensare a qualcosa di non superabile, troppo arduo da affrontare, mentre il termine complessità stimola a pensare ad un universo aperto, magari articolato, difficile, ma comunque affrontabile!

Ecco, il mondo della genitorialità è complesso, ma si può affrontare, partendo dal presupposto che inizia una fase nuova di sviluppo per l’adulto sia esso di genere femminile o maschile, è un lungo cammino che deve essere percorso giorno dopo giorno, un sentiero intricato di gioie e dolori, ostacoli da superare e a volte dei veri e propri macigni, ma se si parte dalla consapevolezza che nessuno è perfetto e che non esiste IL manuale del perfetto genitore, allora s’impara a chiedere aiuto e a confrontarsi, cosi quel cammino complesso diventa affrontabile.

Per iniziare il “percorso” sulla genitorialità, bisogna partire da se stessi: dal nostro essere donne e uomini, dall’educazione che abbiamo ricevuto dai nostri genitori, dal modo che ognuno di noi ha di essere adulto in una società “moderna”, frenetica, fredda, che corre veloce e chiede continuamente di essere adeguato, di stare al passo con i tempi, i ritmi, di essere lavoratrici e lavoratori, e contemporaneamente, di essere dei “bravi” genitori.

La complessità dell’essere genitori si sviluppa in maniera evidente nel rapporto con i figli, ed è  proprio questo il lungo cammino che bisogna affrontare e come un bravo contadino con la sua terra, occorre curarla tutti i giorni, più volte al giorno, con dedizione, cura e amore. Il percorso educativo dei piccoli, poi adolescenti e infine donne e uomini del futuro va curato fin da piccoli, attraverso regole certe (poche quando sono piccoli) e furibonde mediazioni quando sono adolescenti, consapevoli che metteranno a dura prova il nostro essere adulti, avranno la capacità innata di colpire le nostre fragilità e debolezze e richiederanno un coinvolgimento emotivo a cui non saremo mai sufficientemente preparati.

Esiste allora un bravo e buon genitore? Credo fortemente, che esista un adulto consapevole della propria genitorialità e del suo essere donna e/o uomo, un genitore che prova a non spaventarsi, ma chiede aiuto e si confronta anche con “esperti dell’educazione” come i Pedagogisti, che in quanto esperti, possono aiutare il genitore a mettersi in gioco, fermarsi per cercare di capire cosa “non funziona” nella relazione con i propri figli, anche perché questi ultimi, sembra trovino sempre il momento meno opportuno per fare i capricci, ma sono veramente capricci? O piuttosto rappresentano richieste di attenzioni? Bisogno di presenza dell’adulto che è stanco, certamente, ma il bambino non può comprenderlo, non sempre e non quando farebbe comodo a noi!

L’educazione richiede “un tempo dedicato”, come ha scritto il collega Pedagogista Fabio Olivieri in un suo recente articolo ( www.kaloi.it ), è prima di tutto stare ed essere nella relazione, non ci può essere improvvisazione, non si può fare nel tempo libero, perché i figli non hanno tempo libero, si devono preparare alla vita e hanno bisogno di una “guida” adulta, presente e autorevole, che ha il dovere di capire, prepararsi, formarsi all’educazione, alla relazione di coppia e con i propri figli e, riprendendo quanto ha sostenuto  Olivieri : “la preparazione alla genitorialità e alla vita sentimentale dovrebbe essere garantita come diritto/dovere da ogni municipalità pubblica e non restare appannaggio del solo ambiente religioso”, che invece prepara alla “vita matrimoniale”.

Il genitore ha la responsabilità, il diritto e il dovere, di capire quali sono le sue fragilità di adulto, la loro origine e come si possono superare, senza riversare le proprie emotività sui figli che riproducono inconsapevolmente ciò che lui/lei propone e, loro, lo manifestano a modo loro, in maniera vivace, energicamente, in maniera più o meno goffa, più o meno adeguata!

I genitori oggi, devono sapere che ci sono o che ci possono essere spazi nuovi, dedicati agli adulti che vogliono esplorare, imparare, approfondire, conoscere ed essere formati e accompagnati nel percorso sulla genitorialità da professionisti esperti, Pedagogisti e Psicoterapeuti, che li aiutino a distristricarsi nel complesso cammino dell’educazione dei figli, che è fondamentale anche per una buona relazione di coppia, la quale, spesso, viene minata, minacciata e interrotta anche a causa di argomenti e temi riguardanti le norme e le regole che sia più o meno giusto dare/imporre  ai figli affinché diventino bambini educati.

Caterina Pisanu –  Educatrice di Strada, Pedagogista Giuridico e formatrice, vive e lavora a Cagliari e hinterland, da 15 anni si occupa di adulti fragili e famiglie in difficoltà.

Fabio Olivieri – Pedagogista e counselor di orientamento Rogersiano,  Docente a contratto presso Università Roma 3, è Dottorato in teoria e ricerca educativa, consulente educativo, Pedagogista per gli studi scolastici della provincia di Roma e fondatore della rete informale e dei social Group “Il Caffè Pedagogico”.

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Il progetto Il Club dei Genitori nasce dall’incontro professionale e umano di alcune madri, provenienti da ambienti diversi ed accomunate da quell’enorme salto nel vuoto che è la maternità. Quando tutto cambia: prospettive, tempi, ruoli, equilibri, ed in poco tempo è necessario trovare un nuovo assetto e ricollocare ogni pezzo della propria vita per fare spazio al nuovo arrivato.