segue da qui

Seconda Parte

5. Dove comprarli e quanto costano
6. Dove metterli?
7. Come lavarli?
8. Che prodotti usare e cosa evitare
9. Tempistiche
10. Iscriversi ai gruppi facebook sui pannolini lavabili

Prima Parte

1. Quando iniziare?
2. Quanti pannolini comprare?
3. Quali pannolini comprare? Modelli e materiali?
4. Ipotesi di kit

5. Dove comprarli e quanto costano

Parliamo del prezzo, che va dagli 8€ ai 40€. Una differenza enorme, lo so. Quello che ho verificato nel tempo in materia di pannolini lavabili è che il 99% delle volte il prezzo rispecchia la qualità della manifattura e dei tessuti, e perciò la durata nel tempo. I pannolini sotto i 10€ spesso non durano manco per il primo figlio, quelli più cari li usi per quattro bambini, sono più morbidi e performanti, e i bottoni non partono.

Vengono chiamati “cinesini” i pannolini che oltre che essere prodotti in Cina non sono certificati, hanno indicazioni di lavaggio a massimo 30° e quando giustamente li lavate a temperature maggiori presentano un’usura maggiore in tempi inferiori: ad esempio perdono dalle cuciture, i bottoni si staccano. Questo non sempre, ma diciamo spesso. Non è conveniente comprarli usati, anche se il prezzo vi sembra conveniente, sappiate che nuovi si trovano anche a meno di 5€, su Aliexpress o su MamaWish.

Le certificazioni sono di due tipi: Oeko Tex (https://www.oeko-tex.com/it/consumer/consumers_home/consumers_home.xhtml ) e GOTS (per i tessili biologici http://www.global-standard.org/). Indicano che né le materie prime utilizzate né i processi di produzione contengono, fanno uso, producono, sostanze dannose per l’uomo o per l’ambiente. E visto che vanno a contatto con la pelle del bambini nei suoi primi due anni di vita non è poco. Però chiaramente è un fattore di costo, di cui tenere conto.

Anche i materiali di cui è composta la parte assorbente del pannolino incidono sul prezzo: le fibre naturali sono più care della microfibra, ma hanno prestazioni maggiori.

I pannolini lavabili, come tutti gli accessori, si comprano principalmente su internet, da siti italiani come da esteri: esiste una gran quantità di negozi online, dotati di una buona varietà di marche e modelli. Sarà necessario capire principalmente come ammortizzare le spese di spedizione, quale sito conviene, se italiano o magari inglese (considerando che sui siti inglesi i prezzi magari sono più bassi ma il fattore cambio è generalmente sfavorevole).

Sui gruppi Facebook spesso vengono organizzati gruppi di acquisto (vedi punto 10) dove si ammortizza la spedizione e si riesce a spuntare un certo sconto, ma naturalmente i tempi si allungano.

L’usato

Su Facebook sono presenti alcuni gruppi, sia nazionali che locali, dove oltre che essere presenti files con informazioni utili e la comunità di sostegno, si effettua la compravendita dell’usato. Si tratta di gruppi chiusi (per evitare malintenzionati) con un regolamento che è bene leggere con attenzione, amministrati con cura da un team di mamme esperte, e dove comprare usato è più sicuro rispetto a Ebay o Subito: ogni membro per vendere o acquistare deve possedere un profilo di feedback, ci sono regole precise su come scrivere i post di vendita e anche su come si lavano i pannolini. Le controversie vengono gestite dalle admin, chi vende e chi compra ha tutto l’interesse di continuare a farlo e non di truffare, perché riceverebbe un feedback negativo e sarebbe impossibilitato a continuare a vendere. Personalmente li ritengo un posto affidabile per comprare un buon usato: spesso le mamme comprano troppi pannolini, perché sono bellissimi, diciamocelo, o si innamorano degli ultimissimi usciti, o si trovano male con un certo modello, e spesso si trovano in vendita pannolini pressoché nuovi. Ovviamente il consiglio è di avere una certa consapevolezza dei prezzi del nuovo, in modo da valutare la convenienza.

I gruppi più conosciuti per la compravendita:

Pannolini lavabili & Supporti bebè (P&S)

Pannolini Lavabili: informazione, community, supporto, mercatino A.P.E./APA

PaNnOLInI LaVaBiLi C/B/V


6. Dove metterli? 

Iniziare è facile se ti organizzi. Serve:

  • Un posto dove mettere quelli puliti, possibilmente a portata di mano e vicino a dove si cambia il bebé; un cassetto del fasciatoio, una mensola del bagno, oppure il classico porta oggetti che si appende alla parete. Una soluzione strategica e molto fantasiosa ma praticissima è il porta cd Ikea (http://www.ikea.com/it/it/catalog/products/90277145/ )
  • Un bidone per lo stoccaggio dei pannolini sporchi in attesa di essere lavati, da non chiudere ermeticamente per evitare la formazione di muffa. Da tenere vicino alla lavatrice, oppure in balcone (tipo questo: http://www.ikea.com/it/it/catalog/products/40188340/#/60188339 ).
  • Una vaschetta dove poggiare il pannolino sporco appena tolto. Lo mettete li, finite di cambiare il pupo e il pannolino sporco lo trasferite nel bidone a fine giornata, dopo mezzo minuto, dopo un’ora, insomma quando volete (tipo questa: http://www.ikea.com/it/it/catalog/products/00332014/ )
  • Una wet bag ossia una sacca in PUL (stesso materiale dei gusci dei pannolini) impermeabile, dove riporre il pannolini sporchi quando si è in giro.
  • Se vi fa schifo trasferire i pannolini sporchi dal bidone alla lavatrice con le mani, niente paura, esistono sacche in rete: ci mettete i pannolini sporchi, sempre dentro il bidone, e quando dovete lavarli prendete la sacca e la svuotate dentro la lavatrice, voilà (http://www.ecopannoli.it/pannolini-ecologici/rete-bucato-per-pannolini-lavabili.html)

7. Come lavarli

A. Togliere il pannolino sporco

Gli eventuali rifiuti solidi vanno prima eliminati nel wc. Chiudere i velcri. Staccare o sfilare gli inserti, mettere tutti i pezzi nel bidone per lo stoccaggio.

I prodotti solidi, che schifo, ma anche qui basta organizzarsi:

  • uno spazzolino per unghie o uno scovolino di cucina per buttare i solidi nel wc;
  • se il bimbo è svezzato usare i velini usa e getta biodegradabili all’interno del pannolino, per raccogliere la parte solida ed eliminarla agevolmente, sono anche detti velini cattura pupù (tipo questi: https://www.amazon.it/gp/product/B002418HYO/ref=od_aui_detailpages00?ie=UTF8&psc=1 )
  • il solidi vanno buttati nel wc ma non dovete risciacquare del tutto il pannolino, basta togliere il grosso, il resto lo lava via la lavatrice.

B. Stoccaggio

Riporre i pannolini in un bidone, “a secco”, e senza mettere alcun prodotto sul fondo del bidone. I pannolini possono essere tenuti così per un massimo di tre-quattro giorni, di più si rischia la formazione di muffe o il temibilissimo fungo del bambù (non se ne rileva la presenza se non quando è troppo tardi, si mangia letteralmente gli inserti in bambù, storia vera). Stoccaggio a secco significa togliere il PL, rimuovere i solidi con un panno carta/carta igienica/spazzolino/scovolino buttarli nel wc insomma come siete abituati a fare, e mettere il PL direttamente così com’è nel secchio, senza risciacquarli.

C. Lavaggio

Usare programma con prelavaggio, senza però usare il detersivo nella vaschetta del prelavaggio ma solo in quella del lavaggio, dove si versano al massimo 10ml di detersivo ad ogni lavaggio. Altrimenti i pannolini puzzeranno. I pannolini lavati se non sanno di nulla sono stati lavati correttamente; il pannolino lavato con troppo detersivo ha odore come di stalla, ve ne accorgete appena aprite il portello della lavatrice. In questi casi è sufficiente fare un altro risciacquo, e se avete la coscienza “sporca” e sapete di avere esagerato col detersivo, vi consiglio un altro ciclo intero di lavaggio senza detersivo.

E’ quindi consigliabile controllare che nel cestello durante il risciacquo non ci sia ancora schiuma, altrimenti risciacquare un’altra volta.

Non ci sono controindicazioni nell’uso della centrifuga, 800 giri è una velocità consigliabile, e non arreca alcun problema ai pannolini. Tranne che per i pop in per i quali è meglio non superare i 700giri/minuto.

Gli enzimi

Gli enzimi agiscono contro i componenti di base di macchie organiche in modo che possano essere lavati via più facilmente, ce ne sono di diversi tipi e ognuno agisce solo sul tipo di molecola per cui è predisposto in natura. Sono attivi a basse temperature e sopra i 40° si degradano, anche l’acidità li neutralizza. Sono fondamentali nell’azione di lavaggio perché disgregano lo sporco, ma se restano nel tessuto possono irritare la pelle. Sempre meglio quindi usare una soluzione di acido citrico , circa 100ml, nella vaschetta dell’ammorbidente.

D. Asciugatura

Quando possibile preferire l’esposizione diretta al sole: il sole infatti ha un grandissimo potere smacchiante  ed igienizzante.

I pannolini e gli inserti in fibre naturali tendono ad indurirsi da asciutti, e hanno necessità, al momento di “rimontarli”, di essere stropicciati un po’ tra le mani per farli ritornare morbidi e flessibili.

L’asciugatrice si può usare se previsto nell’etichetta dei pannolini, ogni marca avrà i suoi consigli per l’uso ed il lavaggio, quindi leggetele sempre e attenzione al PUL (il materiale usato per i gusci e le cover), perché il calore dell’asciugatrice può comprometterne la durata in vita.

I pannolini devono uscire dalla lavatrice che non profumano di nulla, se profumano di detersivo non abbiamo risciacquato a sufficienza o ne abbiamo usato troppo (poi c’è da chiedersi: “Sono davvero puliti o il forte odore di detersivo maschera altro?”).

Cura della lavatrice

Si consiglia di fare ogni tanto un lavaggio a vuoto a massima temperatura e senza detersivo/altri additivi, al fine di ripulire la lavatrice dai residui di detersivo che si accumulano nelle tubature, soprattutto se usate detersivo normale oltre a quello eco per i pannolini. Qualcuno usa aggiungere l’aceto ma attenzione perché è corrosivo, a lungo andare può nuocere alla lavatrice.

Non è consigliabile lavare nelle lavanderie a gettone, se non in casi di estrema necessità: queste macchine hanno residui di chissà quanti lavaggi e con chissà quali detersivi, che seppur in minima parte finiscono nel vostro bucato, è inevitabile.

Strippaggio

Con l’uso i pannolini possono assorbire di meno, oppure emanare cattivo odore anche se puliti: in questi casi si risolve con una procedura chiamata “strippaggio” (italianizzazione del termine inglese stripping = togliere via).

Si fanno tre lavaggi in cascata, adottando il seguente schema:  un lavaggio a 60 con pochissimo detersivo, seguito da un lavaggio a 40 senza detersivo e da un altro lavaggio a 40 senza detersivo. Non è necessaria la centrifuga se non nel lavaggio finale.

Se i pannolini sono cerati si può anche fare un lavaggio con poco detersivo per i piatti (che sgrassa) e subito dopo un altro lavaggio senza detersivi.

8. Che prodotti usare e cosa evitare

Usando i pannolini lavabili si entra in contatto con un mondo fatto di prodotti naturali sia per l’igiene che come detersivi.

Cosa usare per la cura del neonato

Per gli arrossamenti, che possono di tanto in tanto essere causati dall’umidità del pannolino, non si usano paste allo zinco o altre creme che tappano i pori della pelle, bensì è consigliabile una goccia di gel di aloe vera con una goccia di olio naturale (mandorla, argan, o l’ottimo iperico rosso), oppure una bella spolverata di amido di riso (o di mais o di fecola). Più sani e più efficaci.

Quando usate creme o olii sul culetto si deve mettere un velo (usa e getta oppure quelli lavabili in pile) tra sederino e pannolino in modo da preservare i tessuti, che altrimenti si cerano, diminuendo sensibilmente la capacità assorbente.

Avviso: le terapie farmacologiche inducono urine e feci a macchiare i tessuti. In particolare la tachipirina fa questo effetto, gli aloni che ne derivano vanno pian piano via con i lavaggi, usando percarbonato e l’esposizione al sole.


Cosa usare per il lavaggio

  • detersivi da bucato biologici e/o biodegradabili (quelli con tensioattivi 100% di origine vegetale, niente sbiancanti ottici, profumo, oli essenziali e se presenti enzimi usarli dai 40° in su); liquidi o in polvere, questi ultimi almeno a 60°.
  • percarbonato (ha una ottima azione smacchiante e igienizzante; utilizzarlo da solo, senza detersivo, non è funzionale ai fini del lavaggio. Si attiva dai 40° in su se puro, e da il meglio di se a 60°. Controllate se è già presente nel detersivo, eventualmente meglio non aggiungerne altro; se lo usate puro, un cucchiaio da tavola è sufficiente per 5 kg di biancheria)
  • acido citrico (usato in soluzione al 15-20% come ammorbidente e per ristabilire la neutralità del pH dei tessuti dopo l’uso del percarbonato; favorisce la degradazione di enzimi e altri residui dei detersivi ; va inserito a parte nella vaschetta per l’ammorbidente).

Proporzioni Acido citrico

Meglio sempre usare acqua demineralizzata. La soluzione deve essere tra il 15 e 20 % a seconda della durezza dell’acqua. Le proporzioni sono:

– soluzione al 15%: 150 g di citrico e 850 ml di acqua;

– soluzione al 20%: 200 g di citrico e 800 ml di acqua.

Uso: 100ml ad ogni lavaggio, nella vaschetta dell’ammorbidente.

Cosa non usare

  • candeggina di qualsiasi tipo
  • bicarbonato (poco disinfettante, poco lavante e corrosivo sul bambù)
  • ammorbidente (cera i tessuti diminuendone l’assorbenza e può irritare la pelle)
  • sapone di marsiglia (cera i tessuti diminuendone l’assorbenza)
  • sbiancanti ottici (presenti in tutti i detersivi “che più bianco non si può”, sono irritanti per la pelle e non lavano, si limitano a coprire le macchie)
  • enzimi a basse temperature (a lungo andare irritanti per la pelle)
  • aceto (spesso consigliato come ammorbidente alla lunga danneggia la lavatrice e costa più dell’acido citrico)
  • oli essenziali (rovinano il PUL, lo “sciolgono”).

9. Tempistiche di gestione dei pannolini lavabili

Ci siamo, siamo arrivati ad una delle domande cardine della questione “Pannolino lavabile? Si può fare”.

Nessuno vi obbliga e se scartate l’ipotesi di usarli perché vi fa paura l’idea di doverci stare dietro e di non avere abbastanza tempo, dovete comunque sapere che usare i lavabili implica un lavoro di dieci minuti al giorno. Se siano molti o pochi è relativo allo stile di vita che conducete e perlomeno qui in questa sede nessuno vi giudica. Se i dettagli contenuti nei precedenti punti vi hanno spaventato mi dispiace ma preferisco essere brutale piuttosto che nascondere la verità. E comunque rimango convinta che si possa fare, anche lavorando fuori casa, anche con casa figli marito e cane da accudire. In fondo noi non è che usiamo mutande di plastica o asciugamani usa e getta…

Un giorno lavate e stendete, un giorno magari li spostate di qua e di la per farli asciugare, un giorno li piegate e mettete via. Si tratta di questo, niente di più niente di meno.

10. Iscriversi ai gruppi facebook sui pannolini lavabili

Come accennato al punto 5 esistono dei gruppi Facebook dedicati al tema pannolini lavabili: si discute il loro uso, la manutenzione, dove comprarli, e si effettua la compravendita. La comunità di solito si fa carico di aiutare i neofiti rispondendo alle loro domande. Molte informazioni, diciamo le risposte alle domande più comuni, si trovano nei files del gruppo. E’ importantissimo leggere bene ed attenersi al regolamento, sono gruppi molto bene amministrati ed è buona norma evitare di porre domande troppo generiche, informandosi prima sui temi generali. Per casi particolari, se non doveste trovare risposta nei files o in post analoghi, potete chiedere aiuto scrivendo un post.

Generalmente sono presenti anche files con le recensioni di negozi online e di marche e modelli. Come già detto sono gli unici posti dove comprare usato sicuro, perché vige il sistema dei feedback.

Ricordo i due gruppi nazionali più numerosi:

Pannolini lavabili & Supporti bebè (P&S)

Pannolini Lavabili: informazione, community, supporto, mercatino A.P.E./APA

Esistono anche importanti gruppi locali, con meno iscritti ma utili per trovare persone “vicine” e organizzare ad esempio gruppi di acquisto. Alcuni gestiscono anche il servizio di pannolinoteca, cioè il noleggio di pannolini, come l’Associazione Pannolini Lavabili Sardegna (di cui la sottoscritta è cofondatrice).

Per qualunque domanda o ulteriore delucidazione mi potete contattare tramite la pagina dell’Associazione Pannolini Lavabili Sardegna, o a [email protected]

Qui la prima parte della guida

BUON USO DI PANNOLINI LAVABILI A TUTTE E A TUTTI!!!

(si ringrazia l’Associazione Pannolini Lavabili SardegnaNonSoloCiripà e il gruppo facebook Pannolini Lavabili e Supporti Bebé (P&S) da cui sono state tratte alcune delle informazioni)

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Aline Nowé è nata a Cagliari nel 1973 da papà belga e mamma sarda, è laureata in Ingegneria Elettrica, con master in Project Management nelle Costruzioni, e ha lavorato come ingegnere fino al 2014, anno in cui è diventata mamma. Da allora si dedica con passione alla realizzazione di un prototipo di dispositivo interamente biodegradabile, atto alla trasformazione di materiali compostabili in biocarburante (altrimenti noto come Figlia) e a progettare servizi utili per i neo genitori. E’ cofondatrice dell’Associazione Pannolini Lavabili Sardegna.
Co-fondatrice de Il Club dei Genitori, segue le rubriche Pannolini Lavabili, Una mamma portatrice, Cine Club e L’insostenibile leggerezza di una mamma.