La Mamma Madonna
a cura della Dott.ssa Simona Zinzula (psicologa e psicoterapeuta)

La maternità non è idilliaca come ti aspettavi?

Che fine ha fatto quell’immagine di mamma-madonna a cui tendi e che ti gira per la testa?

Oggi che per l’ennesima volta tuo figlio pretende attenzioni incondizionate, che non ti è possibile fare la doccia, affacciarti alla finestra o fare una telefonata? Oggi che malgrado tutti i tuoi buoni propositi di non urlare, non perdere la calma o di dargli uno sculaccione sono venuti meno?

E ora che ti senti tremendamente in colpa per averlo sgridato, non assecondato o rifiutato, che ne è di quella immagine? Certo ora ti sentirai ben lontana. E magari continui a leggere e documentarti e tutto ciò che trovi sono solo ulteriori consigli e raccomandazioni per somigliare sempre più alla mamma-madonna…..Proprio ora che senti di assomigliare sempre più alla strega cattiva e questo proprio non riesci ad accettarlo…

E il mondo esterno non fa altro che rimandarti che sbagli, che la bicicletta l’hai voluta tu, che tu hai scelto di essere madre. E dilaga il senso di colpa, la frustrazione per non essere all’altezza, l’inadeguatezza rispetto a questo ruolo difficilissimo che hai ora.

Del resto, a seconda delle scuole di pensiero, ognuno ti offrirà un consiglio, peraltro non richiesto su cosa DEVI o NON DEVI fare: alcuni ti diranno che devi lasciarlo piangere, non assecondarlo o al contrario ti rimanderanno che non devi farlo piangere ma assecondarlo. E a seconda della scuola che hai sposato, ogni errore ti sembra irreparabile e fonte di possibili eventuali traumi terrifici. In qualsiasi modo tu faccia, la società ti dirà che hai SBAGLIATO!

Qual è il rimedio? Quale ricetta per non sentirsi così dannatamente inadeguate?

Bisogna lasciare andare l’aspettativa di essere madri-madonne, sempre accoglienti, benevole e pazienti e accettare di essere terribilmente umane, normali, con alti e bassi, scatti di ira e nervosismo… perdonarsi quando si commette un errore e smetterla di credere che tutta la sanità mentale di nostro figlio dipenda esclusivamente da noi.

Non siamo onnipotenti e non siamo madonne. E’ giusto mettersi in discussione e rivedere i propri errori. Ciò che è sbagliato è tendere ad una immagine ideale e idilliaca.

Dovremo accendere un faro ogniqualvolta questa immagine ideale si affaccia nella nostra mente condizionando le nostre emozioni e l’idea di noi stesse, così da ridimensionarla e sottrarci all’inevitabile scarto che esiste tra quell’immagine e la nostra realtà.

Winnicott (pediatra e psicoanalista inglese dell’inizio del 900), in fondo diceva che è necessario essere madri sufficientemente buone, non eccellenti. Ma che significa sufficientemente buona? Non certo perfetta o inarrivabile. Non certo esente da nervosismo e stanchezza e non certo madre sacrificale a tutti i costi.

La perfezione, non fa parte della natura umana, tanto meno di quella materna. L’aspirazione verso la perfezione è frutto di una nostra parte narcisistica che può ingabbiarci in delle maglie sottilissime di disagio. Inoltre i gravosi compiti materni non possono ricadere sulle sole spalle della madre. E’ necessario avere il supporto morale e materiale di altri (padre, nonni, zii) perché, come dicevano i saggi, per crescere un bimbo è necessario un intero villaggio.

Oggi questo concetto è venuto meno e la cura del bambino è delegata e relegata alle sole cure materne. Più la cura è esclusivamente affidata alla madre, più ansia e peso questa sentirà su di sé e più le sarà semplice colpevolizzarsi, essere ansiosa, onnipotente ma insicura, in preda ai suoi fantasmi. Inevitabilmente tutto questo andrà ad incidere sul bambino e sul suo legame con la madre.

Ma le nostre nonne, con cinque sei o sette figli, avevano modo e tempo di portare avanti questi discorsi interiori che caratterizzano la mamma moderna? Probabilmente il tempo mancava ma molto più facilmente, poiché il peso della cura era distribuito, non sentivano su di sé queste enormi responsabilità.

Il benessere dei bambini si basa infatti su moltissime variabili prime fra le quali il legame di attaccamento che il bambino ha non solo con la madre ma anche con gli altri adulti significativi. Per cui mamme, smettiamola di tormentarci anche se il piccolo prende il raffreddore! Perché ciò che gli accade spesso va oltre le nostre ambizioni di potere…