Probabilmente mossa da una inconscia e drammatica visione di una futura adolescenza che investirà me e mia figlia, tappa così lontana eppure così vicina, mi sono imbattuta nella penna sottile di Michele Serra e il suo Gli sdraiati.
Non avevo ancora letto Serra che, in questo libro, ho trovato intrigante e capace di rappresentare uno spaccato sociale in un mix tra elegante realismo e intima ironia. Gli sdraiati mette a nudo il necessario conflitto intergenerazionale, la dura consapevolezza sia genitoriale che filiare del dover passare attraverso la porta dell’incomprensione reciproca, dell’impotenza relazionale e, di conseguenza, attraverso il dolore del genitore e l’intolleranza del figlio, per poi arrivare alla possibilità di “poter diventare vecchio” (cit. autore) del primo e il “poter divenire adulto” del secondo.
Il trasporto più interessante nel leggere il libro di Serra, io madre ma anche figlia, è stato quello di essermi potuta identificare nella sua figura del genitore, con le sue paure e il suo senso di impotenza (… o di colpa?) ma, in un certo qual modo, anche in quella del figlio nel ricordo di non poche tempeste relazionali con i miei, vissute in modo similare a quel giovane “sdraiato” bisognoso di creare la sua via a discapito del bisogno di vicinanza, non solo con il padre ma in fondo con l’intera generazione precedente, negandone i valori, l’impronta delle sue tradizioni, rituali, stigmi.
Ma per fortuna, poi penso, l’adolescenza passa… è successo a me e succederà anche a noi, figlia mia…
Scheda pseudo_tecnica del libro:
Edizione: Gli Sdraiati di Michele Serra, Universale Economica Feltrinelli, 2015 (Milano)
Tipologia lettura: Brillante, ironico. Si legge in una sera!
Consigliato per: chiunque! E’ un romanzo che strappa una riflessione un po’ a tutti, nel ruolo di genitori o nel ruolo di figli o, semplicemente, come cittadini di una società in cui il dialogo intergenerazionale deve ridiventare un valore primario.
Qualche info sull’Autore: Michele Serra scrive da vent’anni come professione. Scrive su importanti quotidiani e riviste nazionali come “La Repubblica”, “L’Espresso”, “Vanity Fair”. Scrive inoltre per il teatro e la televisione.